L’indagine ambientale passa anche per la definizione del modello idrogeologico dell’area da esaminare.
Lo scopo è quindi quello di comprendere le modalità di alimentazione e deflusso delle falde presenti nell’area in studio e delle modalità di migrazione degli inquinanti.
A tal fine si procede all’esecuzione di rilievi piezometrici, prove idrauliche e prove di portata da pozzi o piezometri.
In un ottica, invece, di indagine finalizzata alla caratterizzazione ambientale di un sito, risulta indispensabile fornire informazioni in merito alla qualità delle acque sotterranee e ciò può essere fatto attraverso l’installazione di piezometri di monitoraggio.
L’uso di piezometri consente di ricostruire, interpolando varie misure, la superficie piezometrica della falda. Ciò consente di definire la pendenza, detta gradiente idraulico, e la direzione del deflusso di falda.
L’utilità dei piezometri è anche legata alla possibilità che essi offrono di effettuare misure e rilevazioni dirette della falda e di prelevarne campioni d’acqua a diverse profondità.
Le tubazioni comunemente utilizzate per il rivestimento di pozzi e/o piezometri di monitoraggio possono essere schematicamente suddivise in tre tipologie: in acciaio (al carbonio, inossidabile, ecc..); a base di fluoropolimeri; in materiali termoplastici come il cloruro di polivinile (PVC), polipropilene (PP), polipropilene ad alta densità (PEAD).
Nella maggior parte dei casi in cui il piezometro debba avere un diametro inferiore a 5 pollici si utilizzano piezometri in PVC alimentare.
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